
Il caffè può sembrare solamente una buona e gustosa bevanda, ma è invece ormai diventato qualcosa di molto più complesso con le sue innumerevoli varianti e le quasi due miliardi di tazze bevute ogni giorno che lo hanno reso la seconda bevanda più popolare al mondo. Ma si fa presto a dire caffè... stretto, lungo, alla turca, alla napoletana, espresso... quale scegliere? Un buon caffè è una questione di mano e di miscela, ma una buona caffettiera è il primo passo per ottenere un ottimo risultato.
La Caffettiera Napoletana
Prima dell’avvento della moka che ha reso il caffè un fatto rapido, qualcosa da preparare in fretta per una pausa veloce, la nera bevanda si preparava con la caffettiera napoletana in rame detta Cuccuma. Preparare il Caffè nella Cuccumella è un atto di riflessione, una pausa dal mondo, e questa pausa deve essere lunga. Sulla moka si è detto e scritto molto, ma non tutti conoscono sua sorella maggiore, la caffettiera napoletana, che nasconde ancora molti segreti.
Il sistema è simile a quello per fare il caffè a filtro ma con alcune importanti particolarità. La caffettiera napoletana è composta da una parte superiore semplice ed una inferiore a doppio corpo: due cilindri, l’uno esterno l’altro interno con il filtro incorporato. Dopo aver messo l’acqua nel cilindro più esterno si inserisce al suo interno il secondo cilindro dopo averne riempito il filtro con caffè che deve essere macinato grosso, poi si chiude la caffettiera inserendo la parte superiore anch’essa cilindrica e con il becco. La fuoriuscita di un piccolo getto di vapore, da un foro praticato sul corpo esterno segnala che l’acqua è arriva ad ebollizione, a questo punto bisogna togliere la caffettiera dal fuoco e capovolgerla. L’acqua scende goccia a goccia, dando un infuso dall’aroma delicato e dal corpo morbido.
Un tempo la Caffettiera Napoletana veniva realizzata in rame con manici in ottone, richiamando della tradizione artigiana napoletana, per donare meggior intensità e rotondità al caffè. Attulamente invece, sono presenti sul mercato molte varianti più moderne ed economiche, fatte sia di alluminio che di acciaio.
Caffettiera Espressa
La caffettiera più diffusa e conosciuta è senz'altro quella Espresso, essa è composta da due recipienti metallici fra i quali è inserito un filtro/cestello, la parte inferiore è la caldaia che contiene l’acqua, mentre quella superiore è il raccoglitore dal quale l’infuso fuoriesce. Il suo uso è molto semplice: dopo aver riempito la caldaia d’acqua, facendo attenzione a non sommergere la valvola di sicurezza, vi si inserisce il filtro-scodellino e lo si riempie di caffè macinato. Si avvita il raccoglitore sulla caldaia e si pone sul fuoco, la pressione che si sviluppa all’interno della caldaia spinge l’acqua a salire attraversando il caffè e raccogliendosi nella parte superiore pronto per essere servito.
Caffettiera Turca
Nel Caffè alla Turca invece, la caffettiera utilizzata si chiama ibrik ed è un bricco a forma di tronco di cono tipicamente medio-orientale che, a seconda della regione, viene arricchito con spezie differenti. Per preparare il caffè alla turca, bisogna portare ad ebollizione l’acqua, per poi aggiungere zucchero e caffè (molto fine e ben tostato). Per ogni persona a cui va servito il caffè bisogna calcolare una tazzina d’acqua, due cucchiaini di caffè e due di zucchero. Quando compare una schiuma spessa e bianca è il momento di togliere il bricco dal fuoco, dopo un po’ la schiuma sparirà ed è il momento di rimettere il bricco sul fornello. Questa operazione và ripetuta fino a quando la schiuma non compare più e comunque almeno per tre volte in totale, dopodichè sarà possibile versare il decotto immediatamente nella tazza, senza filtrarlo.
Tazzina di porcella o di vetro?
Un caffè è ancora più buono se servito nella tazzina perfetta per l’occasione: resistente agli urti, maneggevole, dall'estetica curata e possibilmente anche lavabile in lavastoviglie. Il materiale più amato ed utilizzato per la tazzina del caffè è sicuramente la porcellana che risulta essere piuttosto resistente, neutrale alle soluzioni alcaline e acidule ed al gusto, oltre alla sua proverbiale attitudine all'isolamento termico che permette al caffè di raffreddarsi lentamente. Negli ultimi anni però, la moda propone per le tazzine da caffè anche il vetro, non solo perché piacevole esteticamente, ma perché la classica forma affusolata del bicchierino favorirebbe una maggior compattezza della schiuma in superficie in grado di preservare al meglio le proprietà del caffè, come il gusto e l'aroma, per più tempo rispetto alla tazzina in ceramica, oltre al fatto che la trasparenza del vetro permette di apprezzare anche il color nocciola tipico dell'espresso italiano.