
Che tu preferisca la macchina da caffè o la moka, con la caffettiera napoletana scoprirai il gusto del vero caffè.
Il caffè espresso sta a un italiano come il thè sta a un inglese.
Nonostante la pianta da caffè non cresca nel nostro Paese, ma nei territori con clima equatoriale, l’Italia oltre ad essere uno dei principali consumatori di caffè espresso, ha sicuramente saputo negli anni valorizzare al meglio le potenzialità di questa bevanda.
Perché provare l’espresso della caffettiera napoletana oltre a quello del bar.
Portare in tavola la caffettiera napoletana, con quell’aroma intenso e delicato, significa riscoprire la tradizione del nostro Paese e allontanarsi per attimo dalla frenetica routine quotidiana. Prima dell’avvento della moka che ha reso il caffè un fatto rapido, qualcosa da preparare in fretta per una pausa veloce, la nera bevanda si preparava con la caffettiera napoletana in rame detta “Cuccuma”.
Perché non restituire al caffè il ruolo che negli anni passati ha sempre ricoperto? Un piccolo piacere, un momento da assaporare, una pausa dal mondo.
In Italia il caffè è diventato un culto.
Il caffè può sembrare solamente una bevanda buona e gustosa, ma è ormai diventato qualcosa di più complesso, con le sue innumerevoli varianti e le quasi due miliardi di tazze bevute ogni giorno. Non è un caso sia la seconda bevanda più popolare al mondo.
Ma si fa presto a dire caffè: stretto, lungo, alla turca, alla napoletana, espresso... Tu quale scegli?
Inoltre, il mondo dei “bevitori del caffè” in Italia è da sempre diviso in due: chi preferisce la caffettiera o la moka di casa e chi invece la macchina da caffè del bar. Gli amanti dell’espresso perfetto, che lo ricercano ogni giorno, con la sua crema densa e deliziosa, da un lato; chi ne apprezza principalmente l’aroma e ricerca il sapore intenso e deciso del caffè in ogni tazzina, dall’altro.
Per scegliere da che parte stare devi però prima avere gustato un espresso fatto con la caffettiera napoletana, e avere prima imparato a usarla nel modo corretto.
Come funziona la caffettiera napoletana?
La caffettiera napoletana è composta da un numero maggiore di elementi e richiede un procedimento più lungo rispetto a quello cui siamo comunemente abituati. Sembra molto complicato, ma una volta fatto la prima volta, sarà una passeggiata e noterai un’enorme differenza rispetto al caffè con la moka: immagina un tiramisù preparato con questo caffè!
La caffettiera napoletana ha una parte superiore semplice e una inferiore a doppio corpo: due cilindri, l’uno esterno, l’altro interno con il filtro incorporato.
Dopo aver messo l’acqua nel cilindro più esterno si inserisce al suo interno il secondo cilindro, il cui filtro è stato riempito con il caffè, rigorosamente macinato grosso. Attenzione alle quantità: calcolare 5-6 grammi di caffè macinato per ogni tazzina, e circa 250ml di acqua nella versione da 3 tazze.
Si chiude poi la caffettiera, inserendo la parte superiore – anch’essa cilindrica, e con il becco. Quando l’acqua arriva a ebollizione bisogna togliere la caffettiera dal fuoco e capovolgerla. Il principio di funzionamento delle caffettiere e della macchine da caffè sia la tipologia per uso domestico che quelle professionali utilizzate nei bar, è la pressione. Nella caffettiera napoletana, invece, l’acqua scende goccia a goccia, dando un infuso dall’aroma delicato e dal corpo morbido.
Oltre alla caffettiera napoletana: le sue “sorelle”
Un tempo la Caffettiera Napoletana veniva realizzata in rame con manici in ottone, richiamando la tradizione artigiana napoletana, per donare maggior intensità e rotondità al caffè. Oggi sono presenti sul mercato anche molte altre varianti, più moderne ed economiche, fatte di alluminio e di acciaio. Ci sono poi tutte le altre, “sorelle” della più tradizionale delle caffettiere.
La caffettiera Espressa
La caffettiera più diffusa e conosciuta è senz’altro quella Espresso. È composta da due recipienti metallici fra i quali è inserito un filtro/cestello, la parte inferiore è la caldaia che contiene l’acqua, mentre quella superiore è il raccoglitore dal quale l’infuso fuoriesce.
La Moka è stata ideata nel 1933 da Alfonso Bialetti, nel tempo sono cambiati i materiali (da alluminio ad acciaio) e per alcuni modelli anche il design, ma da allora il suo funzionamento è rimasto invariato: dopo aver riempito la caldaia d’acqua, facendo attenzione a non sommergere la valvola di sicurezza, inserisci il filtro-scodellino e lo riempi di caffè macinato. Avvita il raccoglitore sulla caldaia e, una volta posto sul fuoco, la pressione che si sviluppa all’interno della caldaia spinge l’acqua a salire, attraversando il caffè e raccogliendosi nella parte superiore, pronto per essere servito.
La caffettiera Turca
Nel Caffè alla Turca la caffettiera utilizzata si chiama ibrik ed è un bricco a forma di tronco di cono tipicamente medio-orientale, arricchito con spezie differenti, a seconda della regione. Per preparare il caffè alla turca, devi portare a ebollizione l’acqua, per poi aggiungere zucchero e caffè (molto fine e ben tostato). Per ogni persona a cui va servito il caffè calcola una tazzina d’acqua, due cucchiaini di caffè e due di zucchero. Quando compare una schiuma spessa e bianca è il momento di togliere il bricco dal fuoco, dopo un po’ la schiuma sparirà e sarà il momento di rimettere il bricco sul fornello. Dovrai ripetere questa operazione fino a quando la schiuma non comparirà più – almeno per tre volte in totale, e dopo potrai versare il decotto immediatamente nella tazza, senza filtrarlo.
Tazzina di porcellana o di vetro?
Ultimo passo, per godersi ancora più a fondo il caffè preparato con la caffettiera napoletana, è trovare la tazzina perfetta: resistente agli urti, maneggevole, dall’estetica curata e possibilmente anche lavabile in lavastoviglie. Il materiale più amato ed utilizzato per la tazzina del caffè è sicuramente la porcellana che risulta essere piuttosto resistente, neutrale alle soluzioni alcaline e acidule e al gusto, oltre alla sua proverbiale attitudine all’isolamento termico che permette al caffè di raffreddarsi lentamente. Negli ultimi anni però, la moda propone per le tazzine da caffè anche il vetro, non solo perché piacevole esteticamente, ma perché la classica forma affusolata del bicchierino favorirebbe una maggiore compattezza della schiuma in superficie in grado di preservare al meglio le proprietà del caffè, come il gusto e l’aroma, per più tempo rispetto alla tazzina in ceramica. In più, la trasparenza del vetro permette di apprezzare anche il color nocciola tipico dell’espresso italiano.
E la colazione è servita.
È una proposta che sta avendo grande successo tra i giovani, fare brunch la domenica o in generale identificare il momento della colazione come un momento di condivisione o un appuntamento tra amici.
Immagina la domenica perfetta, con una tazza di caffè, una fresca spremuta d’arancia, pancake, muffin e torte appena sfornate, fette di pane tostato da imburrare, un vasetto di marmellata, o uova e avocado per gli amanti della colazione salata. Sul tavolo immagina una teiera, un bricco di latte e, per gli amanti del caffè espresso, la caffettiera napoletana.
Il perfetto brunch in stile italiano è pronto. Una sola raccomandazione: il caffè va servito rigorosamente bollente!